Nell’ambito dell’insegnamento di “Surveying and Monitoring Methods” abbiamo organizzato una visita tecnica presso il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) di ARPA Lombardia a Sondrio. Nella sede del centro il direttore Dott. Luca Dei Cas ha guidato la visita alla sala operativa ed illustrato le modalità di monitoraggio in tempo reale 24 ore su 24 delle grandi frane della Lombardia. Gli studenti hanno avuto la possibilità di osservare la quantità e la metodologia di raccolta ed analisi dei dati rilevati dai vari se nsori, come sensori idrometeorologici, sensori per il monitoraggio topografico e GNSS, geotecnico e geologico, webcam, che vengono collezionati in tempo reale (o quasi-reale) relativi a tutti gli eventi franosi sotto osservazione (più di quaranta). Questo tipo di monitoraggio è eseguito ai fini dell’allertamento e serve per controllare l’evoluzione dei movimenti dei corpi franosi, identificando così il grado di pericolosità ed attivando, sulla base dei dati ricevuti, diversi livelli di allerta per mettere in funzione i meccanismi di difesa più efficaci, realizzando così un sistema di early-warning. Il CMG di ARPA Lombardia è un centro di eccellenza nel panorama italiano rispetto alla realizzazione di sistemi di early-warning.
Nel pomeriggio la visita si è conclusa con un sopralluogo al sistema di monitoraggio permanente della frana della val Genasca. Questa frana ha un’estensione di circa 30.000 m2 e le sue caratteristiche cinematiche sono monitorate da diverse strumentazioni: degli estensimetri a filo, una stazione meteorologica, una stazione totale robotizzata, 20 mire ottiche poste sia all’interno che all’esterno dell’area in movimento, dei tubi piezometrici e inclinometrici. Il sistema di monitoraggio topografico è installato nel territorio comunale di San Giacomo Filippo (frazione Ugia) in provincia di Sondrio dove gli studenti hanno potuto osservare direttamente l’area interessata dalla frana nel suo insieme e la strumentazione presente in loco per il suo monitoraggio, come la stazione totale robotizzata per il monitoraggio topografico e la webcam.
L’analisi dei dati raccolti da questi sensori ha permesso nel tempo di stimare in circa 500.000 m3 il volume di materiale in movimento e, in particolare, i dati topografici sono stati fondamentali per definire il cinematismo della frana, evidenziando uno slittamento rotazionale. Si è potuto comprendere infine come l’attuale rete di controllo sia stata predisposta ai fini di allertamento per l’attivazione di un eventuale piano di protezione civile.