Nell’ambito dell’insegnamento di “Tecniche di posizionamento e controllo” le professoresse Barbara Betti e Alberta Albertella hanno organizzato il 31 maggio 2022 una visita tecnica presso il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) di ARPA Lombardia a Sondrio, dove gli studenti hanno visitato la sala operativa del centro. Qui il Dott. Luca Dei Cas, dirigente del CMG, ha illustrato come le grandi frane della Lombardia sono monitorate in tempo reale 24 ore su 24. Gli studenti hanno avuto la possibilità di osservare la quantità e la metodologia di raccolta ed analisi dei dati rilevati dai vari sensori, come sensori idrometeorologici, sensori per il monitoraggio topografico e GNSS, geotecnico e geologico, webcam, e collezionati in tempo reale (o quasi-reale) relativi a tutti gli eventi franosi sotto osservazione (attualmente 43). Questo tipo di monitoraggio è eseguito ai fini dell’allertamento e serve per controllare l’evoluzione dei movimenti dei corpi franosi, identificando così il grado di pericolosità e attivando i meccanismi di difesa più efficaci in funzione di differenti livelli di allerta, realizzando così un sistema di early-warning. Prima di implementare un sistema di early-warning il CMG esegue dei monitoraggi a scopo conoscitivo al fine di comprendere l’entità e la pericolosità del fenomeno. Il CMG di ARPA Lombardia è un centro di eccellenza nel panorama italiano rispetto alla realizzazione di sistemi di early-warning.
La visita si è conclusa con un sopralluogo al sistema di monitoraggio installato presso la frana della Val Genasca. La frana ha un’estensione di circa 30.000 m2 e le sue caratteristiche cinematiche sono monitorate da diverse strumentazioni: degli estensimetri a filo, una stazione meteorologica, una stazione totale robotizzata, 20 mire ottiche poste sia all’interno che all’esterno dell’area in movimento, dei tubi piezometrici e inclinometrici. Il sistema di monitoraggio topografico è installato nel territorio comunale di San Giacomo Filippo (frazione di Ugia) in provincia di Sondrio dove gli studenti hanno potuto osservare direttamente l’area interessata dalla frana nel suo insieme (che si trova sul versante opposto al sistema di monitoraggio) e la strumentazione presente in loco per il suo monitoraggio, come la stazione totale robotizzata per il monitoraggio topografico o la webcam, così come capire la metodologia con cui sono state installate mire ottiche e inclinometri nell’area interessata dalla frana, grazie alla possibilità di avere una visione di insieme del corpo franoso.
L’analisi dei dati raccolti da questi sensori ha permesso nel tempo di stimare in circa 500.000 m3 il volume di materiale in movimento e, in particolare, i dati topografici sono stati fondamentali per definire il cinematismo della frana, evidenziando uno slittamento rotazionale che ha permesso di costruirne il modello geologico. Si è potuto comprendere infine come l’attuale rete di controllo sia stata predisposta ai fini di allertamento per l’attivazione di un eventuale piano di protezione civile.
Gli studenti presenti erano Samuel Michel Bulgarini, Goffedo Caruso, Lisa Ferrari, Isabella Galbiati, Giuseppe Grillo, Katia Guadagnin, Germano Gualandi, Pietro Lombardo, Francesco Palmisano, Tommaso Piro, Matteo Rondena, Matteo Stigliani e Vincenzo Trisciuoglio, accompagnati dalle professoresse Barbara Betti ed Alberta Albertella, oltre che dai tutor Dr. Lorenzo Rossi e Dott. Rodrigo Cedeno.